29 Gen
2013

COMUNICATO STAMPA LAV MODENA A SOSTEGNO DI DAVIDE BATTISTINI

La LAV di Modena manifesta il suo pieno sostegno a Davide Battistini, attivista romagnolo che dal 1° gennaio ha iniziato uno sciopero della fame per ottenere il divieto di detenere cani alla catena nella regione Emilia Romagna.

Chiediamo a tutti voi di firmare la petizione su www.petizionepubblica.it e di diffondere il più possibile, appoggiando chi sta lottando per i diritti degli animali e per gli ideali che tutti noi condividiamo.

Sosteniamo questa causa, affinchè questo grande sacrificio non si vanifichi nel silenzio.(http://www.ravennawebtv.it/w/da-12-giorni-in-sciopero-dellafame-per-difendere-i-diritti-degli-animali/)

Qui di seguito la lettera inviata da Battistini a Vasco Errani, presidente della nostra regione.

 

“A Vasco Errani

Presidente della Regione Emila-Romagna.

Buongiorno signor Presidente. Mi chiamo Davide Battistini.

Desidero iniziare questa mail a Lei indirizzata con queste autorevoli parole:

Suprema Corte di Cassazione,

Sezione Terza Penale, sentenza n.46291/2003.

Depositata in Cancelleria il 3 dicembre 2003.

[…] la norma mira a tutelare gli animali

quali esseri viventi capaci di percepire con dolore

comportamenti non ispirati a simpatia, compassione ed umiltà.

 

Sono un cittadino romagnolo residente a Ravenna dalla nascita.

Sono vegetariano dal 1985 e vegano da circa 2 anni.

Mi occupo dal 1985 di diritti animali. E per questi diritti combatto ogni giorno.

Contro chi li maltratta e contro le istituzioni

che troppo raramente intendono applicare le leggi di tutela dei diritti animali.

La mia esperianza mi fa dire che tendono o a minimizzare il maltrattamento o a ignorarlo del tutto dichiarando che non vi è alcun maltrattamento.

Il canile lager di Osteria di Ravenna, che ha infangato l’immagine di Ravenna su tutti i mass media nazionali conferma quanto dico.

Abbiamo dovuto chiedere l’intervento del corpo forestale di Roma per avere una istituzione che chiudesse questo campo di tortura.

 

Ho subito due processi penali per non aver ignorato la richiesta di aiuto di animali maltrattati.

Per essermi comportato civilmente, mi sono ritrovato imputato per reati che non ho mai commesso.

I due processi, per merito del mio avvocato Andrea Visani e della correttezza e competenza di alcuni giudici,

si sono conclusi senza alcuna condanna.

Sono quindi incensurato.

Il mio certificato penale e i carichi penali sono immacolati.

Ho 46 anni e lavoro in Hera.

Attualmente sono in ferie.

L’azienda di cui faccio parte mi ha concesso due mesi di ferie. Quelle maturate nel 2012 e quelle che mi spettano per il 2013.

Trascorro queste ferie in digiuno volontario da capodanno. Mi nutro, in modo insufficiente, con tisane non zuccherate, acqua,

sale himalayano, centrifugati di verdure con minimo apporto di calorie.

Il mio stato di denutrizione viene certificato e monitorato dal dott. Roberto Parollo dell’ospedale civile di Ravenna.

I primi due certificati medici sono visibili sul blog scatenarediritti.blogspot.com

Ne seguiranno altri e verranno pubblicati per attestare la serietà di questo sciopero della fame per i diritti animali.

Da capodanno il mio corpo è dimagrito di 5 KG (peso certificato il 9 gennaio 2013).

Il giorno che tornerò a nutrirmi dipende dalle Sue scelte. Questa proposta di civiltà mira a convincere il governo regionale, da Lei diretto, a legiferare per mettere fuori legge la catena come mezzo di detenzione di custodia dei cani.

E’ un metodo arcaico e incivile che lede i diritti di questi esseri senzienti.

Si ricordi le parole della Suprema Corte, questi esseri viventi hanno diritto a correre, appartenere ad un branco come è loro istinto.

In sintesi hanno diritto di vivere una vita degna di essere vissuta. La vita alla catena è una non-vita.

Queste catene vanificano e calpestano anche tutto il rispetto e l’amore, che centinaia di volontari, veri e propri angeli, donano nei canili della regione, rispetto e affetto ai cani detenuti.

Dalle loro mani escono medicine che curano la sofferenza di cani detenuti che scontano anni di prigionia.

Prigionia che è l’effetto di piani di controllo delle nascite assolutamente insufficienti.

Non solo. Il momento dell’adozione e uscita dal canile, per cui tanto hanno lavorato questi volontari, diviene un tuffo negli abissi di una vita di inferno, di un ergastolo alla catena.

E non vi è pena più incivile di quella che si fa scontare – sapendolo e potendola evitare – ad un innocente.

E’ appena uscito, a cura del giurista Stefano Rodotà, uomo di ideali di sinistra, un volume di 875 pagine interamente dedicato ai diritti animali.

Si intitola La Questione Animale.

Il confronto col testo del 1994, Destra e Sinistra del filosofo Norberto Bobbio, in cui l’intellettuale si schiera a favore dei diritti animali e dedica una pagina all’animalismo, Le fornisce la misura di quanto oggi questa lotta, per l’estensione dei diritti agli animali non umani, sia un tema di attualità che non si può più ignorare.

E’ la naturale evoluzione e proseguimento delle lotte per i diritti civili degli anni 60-70. Non lo affermo io, semplice cittadino animalista, ma intellettuali del calibro di Peter Singer, Tom Regan, Luigi Lombardi Vallauri, Luisella Battaglia, Jeremy Rifkin e tanti altri.
Richiamo inoltre l’attenzione sul caos di regolamenti comunali o provinciali dell’Emilia Romagna. Regolamenti che dovrebbero,

almeno questo si attendono i cittadini da un buon governo, essere approvati tenendo conto della logica e delle conoscenze scientifiche.

Mi chiedo dove sia la logica se un comune della regione parla di “catena al massimo per 8 ore al giorno (Ferrara)” mentre Modena e Forlì parlano di “catena permessa 24 ore al giorno e adeguata alle dimensioni dell’animale”.

Queste ordinanze regolamentano la non-vita della stessa specie animale per cui con le stesse esigenze etologiche e fisiologiche.

Questa illogica situazione normativa regionale, purtroppo, rispecchia il caos legislativo delle diverse regioni italiane.

E’ chiaramente un argomento su cui dovrebbe intervenire il ministero competente per uniformare, secondo scienza e logica, il trattamento dei cani nella nostra nazione.

Non esistono cani modenesi e ferraresi con diversi diritti, ma cani con le stesse esigenze e diritti.

Lei può già intervenire e uniformare i regolamenti della nostra regione dando una coerenza e una logica al quadro normativo.

E mentre mette mano al riordino normativo, tanti cittadini Le stanno chiedendo di abolire le catene che hanno il tanfo fetido del Medioevo.

Presidente Errani, questa proposta di civiltà mira a far della nostra regione un posto in cui le parole della Suprema Corte non vengano più ignorate, ma calate nella società e nelle leggi.

Mentre Le scrivo, 2593 cittadini hanno firmato la petizione online su www.petizionepubblica.it sezione Diritto e Giustizia.

Noi firmiamo la Petizione Per i diritti animali stop cani alla catena

 

Confidiamo nella vostra numerosa partecipazione.

Grazie.

 

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